Michele Di Lorenzo nominato Senatore Emerito dell’Ordine degli Ingegneri
Festa grande, al Campus Federiciano di San Giovanni a Teduccio, per la proclamazione dei nuovi Senatori e Senatori Emeriti dell’Ordine degli ingegneri della...
di Gennaro Annunziata
CASERTA – La burocrazia frena il Paese, è un dato di fatto. Per fare un esempio, l’Italia occupa il 103° posto su 185 nella classifica sull’iter ed i tempi necessari all’ottenimento di un permesso per costruire.
“La semplificazione amministrativa è da un ventennio nell’agenda dei governi e nei programmi elettorali dei partiti, ma poi non trova mai posto nelle realizzazioni legislative. Non fa accezione alla regola, almeno per ora, il Governo Renzi. Di annunci ne abbiamo sentiti molti, ma di cose concrete non ne abbiamo viste altrettante. Il 70% dei superburocrati, quelli che scrivono provvedimenti farraginosi e lontani dalla realtà, che antepongono le procedure ai contenuti, sono ancora lì. Magari si sono scambiati i ruoli ma sono rimasti al loro posto”. E’ questo il giudizio tra il preoccupato ed il deluso che il presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri, il salernitano Armando Zambrano, ha espresso nel corso del 59° congresso nazionale della categoria che si è tenuto a Caserta dal 10 al 12 settembre. “Troppi provvedimenti apparsi nelle prime bozze del recente Sblocca Italia sono al momento scomparsi – continua amaro Zambrano – L’impressione è quella di essere presi in giro”.
Anche sul fronte delle opere pubbliche c’è qualche perplessità: “Bisogna mettere al centro il progetto, una buona progettazione è fondamentale per garantire qualità dell’opera, tempi e costi certi, trasparenza e maggiore legalità, per questo ci proponiamo di affiancare lo Stato, cui spetta il compito di controllare, quando non è in grado di gestire autonomamente la realizzazione delle opere”.
Gli effetti della crisi economica, che va avanti ormai da 6 anni, si fanno sentire anche dagli ingegneri: “Oltre al drammatico calo dei redditi professionali – dice Zambrano – stiamo affrontando i crescenti oneri derivanti dall’attuazione della recente riforma delle professioni. Mi riferisco, soprattutto, alla stipula obbligatoria dell’assicurazione di responsabilità civile professionale e ai costi derivanti dalla formazione continua.
Come CNI stiamo lavorando per mettere a disposizione di tutti i colleghi, in particolare dei più giovani, un’abbondante offerta formativa gratuita o a costi molto contenuti. Stesso discorso per le polizze assicurative dove le convenzioni stipulate consentono ai giovani di sottoscrivere una polizza professionale anche a 100-150 euro”.
Eppure, nonostante la presenza di tante difficoltà nell’esercitare questa professione: “La laurea in ingegneria si appresta a diventare quella preferita dai giovani italiani Siamo una categoria che è ancora viva con i suoi circa 240 mila iscritti, aumentati di oltre 80 mila negli ultimi 10 anni, in particolare nelle componente giovanile e femminile”.