Michele Di Lorenzo nominato Senatore Emerito dell’Ordine degli Ingegneri
Festa grande, al Campus Federiciano di San Giovanni a Teduccio, per la proclamazione dei nuovi Senatori e Senatori Emeriti dell’Ordine degli ingegneri della...
Il sistema elaborato da Blumatica, pensato per facilitare il lavoro delle Stazioni Appaltanti, completa il quadro normativo tracciato con il DM Parametri bis e chiude il cerchio della riforma delle professioni, eliminando le incertezze innescate dall’abolizione delle tariffe, che aveva cancellato ogni riferimento per la definizione del valore dell’attività di progettazione.
Nella predisposizione dei bandi per l’affidamento dei servizi di ingegneria e architettura, le Stazioni Appaltanti devono definire il compenso da porre a base di gara. La riforma delle professioni ha stabilito che i compensi non possono superare le vecchie tariffe.
Come lamentato dal Cnappc, Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, data la mancanza di riferimenti normativi, che è durata fino all’approvazione del DM Parametri bis, le Amministrazioni pubbliche hanno spesso applicato ribassi nei compensi, “compromettendo la qualità di molte prestazioni professionali e la buona esecuzione delle opere pubbliche e non mostrando alcuna considerazione per il lavoro intellettuale svolto dai progettisti né per il valore dei progetti”.
Come funziona il calcolo dei compensi
Per la determinazione del compenso si applicano iparametri riguardanti il costo delle singole categorie componenti l’opera, la complessità e la specificità della prestazione.
Il compenso è determinato dalla sommatoria dei prodotti tra il costo delle singole categorie componenti l’opera «V», il parametro «G» corrispondente al grado di complessità delle prestazioni, il parametro «Q» corrispondente alla specificità della prestazione distinto in base alle singole categorie componenti l’opera e il parametro base «P».
L’importo delle spese e degli oneri accessori è stabilito in maniera forfettaria. Per le opere di importo fino a un milione di euro non possono superare il 25% del compenso. Se l’importo delle opere è pari o superiore a 25 milioni, gli oneri accessori possono corrispondere al massimo al 10% del compenso. In caso di importi intermedi si ricorre all’interpolazione lineare.
Per la determinazione del corrispettivo a base di gara per prestazioni complementari, non previste dal decreto, si tiene conto dell’impegno del professionista, dell’importanza della prestazione e del tempo impiegato tenendo presente che i compensi orari oscillano dai 50 ai 75 euro per il professionista incaricato, da 37 a 50 euro per l’aiuto iscritto e da 30 a 37 euro per l’aiuto di concetto.
Architetti e ingegneri promettono che con il software a disposizione di professionisti e amministrazioni, il calcolo dei compensi avverrà in modo semplice e immediato.